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Che cos'è la vita paragonata a quel giorno che non avrà sera per gli eletti, a quella sera che non avrà giorno per i reprobi? Si ama tutto sulla terra, ci si affeziona a tutto, eccetto a Colui che unico dovrebbe avere il nostro affetto ed al quale noi lo neghiamo. Il Gesù del Tabernacolo attende cuori che Lo amino e non ne trova. Appena uno su mille Lo ama come si dovrebbe amare! AmateLo voi; risarciteLo di questa indifferenza tanto colpevole che c'è nel mondo!
Che cos’è il Purgatorio?
Leggiamo ciò che il Catechismo della Chiesa Cattolica ci dice:
III. La purificazione finale o Purgatorio
1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.
1031 La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al Purgatorio soprattutto nei Concilii di Firenze [Cf Denz. -Schönm., 1304] e di Trento [Cf ibid. , 1820; 1580]. La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, [Cf ad esempio, 1Cor 3,15; 1031 1Pt 1,7 ] parla di un fuoco purificatore.
Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del Giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro ( Mt 12,31 ). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro [San Gregorio Magno, Dialoghi, 4, 39].
1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: "Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato" ( 2Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, [Cf Concilio di Lione II: Denz. -Schönm., 856] affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti.
Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, [Cf Gb 1,5 ] perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere [San Giovanni Crisostomo, Homiliae in primam ad Corinthios, 41, 5: PG 61, 594-595].
* * * * * * *
Durante i 20 secoli della storia della Chiesa, Dio ha permesso diverse volte che anime del Purgatorio apparissero sulla terra a sante persone per chiedere preghiere e aiuto per compiere più velocemente la loro purificazione. Quello che segue è il racconto di una di queste apparizioni. Il testo originale è in francese (“Le Manuscrit du Purgatoire”) con l’imprimatur del Rev.mo Joseph Palica, Archiep. Philippens., Vic. Gen., Roma.
* * * * * * *
Un Manoscritto sul Purgatorio
SUOR MARIA DELLA CROCE
Introduzione
Per rispondere al desiderio che gli è stato espresso, la Direzione del Bollettino "Notre Dame de la Bonne Mort"(Tinchebray - Orne - Francia) pubblica, con tutte le riserve comandate dalla nostra Santa Madre Chiesa secondo il decreto di Urbano VIII, il Manoscritto come un documento puramente storico. Il testo è un pio manoscritto comunicato da un Sacerdote Zelatore, missionario molto zelante e devoto, sulle conversazioni di una religiosa con un’anima del Purgatorio.
Innanzitutto, nessuno può negare a priori la possibilità e il verificarsi delle apparizioni di anime del Purgatorio a persone vive. Questi tipi di apparizioni non sono rare ed i racconti che le riportano non mancano; abbondano nella vita dei santi. Ne citeremo soltanto un esempio preso in prestito dalla vita di Santa Margherita Marie Alacoque[1].
"Quando ero in preghiera davanti al Santissimo Sacramento nella festa del Corpus Domini, una persona avvolta nel fuoco si presentò improvvisamente dinanzi a me. Lo stato pietoso in cui vidi che si trovava in Purgatorio mi fece versare abbondanti lacrime. Mi disse che era l’anima del monaco benedettino che una volta aveva ricevuto la mia confessione e che mi aveva consigliato di fare la Santa Comunione (frequente?). Per questo Dio gli aveva permesso di rivolgersi a me per avere sollievo nelle sue pene. Mi chiese di offrire per lui tutti i patimenti e le sofferenze di tre mesi. Dopo aver ottenuto il permesso dalla Madre Superiora, feci quello che mi aveva chiesto. Egli mi disse che la causa prima delle sue sofferenze era l’aver preferito i suoi interessi alla gloria di Dio e l’aver dato troppa importanza alla sua buona reputazione; la seconda era la mancanza di carità verso i suoi fratelli; la terza l’eccessivo attaccamento alle creature."
"Sarebbe difficile per me esprimere ciò che ho dovuto soffrire nel corso di quei tre mesi. Egli non mi lasciava mai; mi sembrava di vederlo come fosse avvolto nel fuoco con così vivi dolori che non potevo fare a meno di gemere e piangere quasi incessantemente. La mia Superiora, mossa a compassione, mi disse di fare dure penitenze, in particolare la disciplina. Infine, al termine dei tre mesi, vidi l'anima tutta colma di gioia e di gloria. Stava per godere della felicità eterna, e nel ringraziarmi mi disse che avrebbe pregato per me dinanzi a Dio."
Le testimonianze dei teologi, documentate da fatti storicamente verificabili, non sono né meno numerose né meno valide: ci basti citare, tra molte altre, la Mistica Divina del canonico M. Ribet, (vol. II, cap. VIII), e, più in generale, le opere giustamente apprezzate dei principali maestri della teologia mistica.
Dio permette queste apparizioni e queste manifestazioni per il sollievo delle anime, che vengono a implorare la nostra compassione, ed anche per nostra istruzione per rivelarci gli effetti ed i rigori della sua divina giustizia per le colpe che riteniamo leggere. Una raccolta di diverse apparizioni, pubblicata da Mons. Palafox y Mendoza Vescovo di Osma, Spagna, porta in effetti questo titolo suggestivo “Luce per i vivi dall'esperienza dei morti”. Non si poteva meglio esprimere e giustificare la ragione provvidenziale delle manifestazioni con le quali le anime sofferenti del Purgatorio si rivolgono ai vivi per implorare la loro pietà e chiedere la loro intercessione.[2]
Si deve tuttavia prendere nota che i fatti e i racconti relativi a queste diverse manifestazioni hanno soltanto un'autorità umana. La Chiesa non si è pronunciata al riguardo. Essi sono esposti solo come documenti storici.
Il Manoscritto
La sua autenticità
Il manoscritto che abbiamo fra le mani contiene informazioni molto interessanti sulla vita dell’oltretomba, in particolare sul Purgatorio. Queste informazioni sono inframezzate da numerosi consigli di direzione spirituale.
La sua autenticità è inoppugnabile. Depositaria del medesimo è Suor Maria della Croce, al secolo Elisa Sofia Clementina Hébert, nata a Néhou-St-Georges (diocesi di Coutances) i1 1° dicembre 1840.
Rimase orfana di padre all'età di 6 anni. Ad 11 anni ricevette la Prima Comunione e la Cresima nel Convento delle Agostiniane di Valognes, ove si trovava religiosa una sua zia materna, Sr. Angela Quettier, che doveva in seguito divenire Superiora del Convento ed esserne fino alla morte esempio di edificazione.
All'età di 18 anni Elisa ritornò al Convento di Valognes, come novizia. Il 15 maggio 1861 fece la professione religiosa. Nel 1884 quasi all' unanimità fu eletta Assistente e l'anno seguente divenne Madre Prefetta.
Nel 1904, a causa dei decreti di espulsione dei religiosi dalla Francia, scacciata dal suo Convento, trovò rifugio presso alcune cugine nel piccolo villaggio di Vauvicard, comune di Quettehou. Aveva 63 anni. Alcuni anni dopo dovette raggiungere Cherbourg, ove visse assieme ad un'altra cugina. Qui S. Pio X, di sua spontanea volontà, le concesse il privilegio di un oratorio privato, con la facoltà di conservarvi il Santissimo.
Morì a Cherbourg il maggio del 1917. Le sue spoglie riposano nella tomba di famiglia a Quettehou.
Nel 1871 infierì sulla Comunità di Valognes una gravissima epidemia che mieté varie vittime tra cui una giovane Suora di 36 anni Suor Maria Gabriella. "Nel curarmi - ci rivelò una Suora anziana di Valognes di nome Geltrude - in poche ore Suor Maria Gabriella fu tolta di vita. Tale atto di abnegazione - soggiunse la stessa Suora - forse le ha meritato, come ella dice in seguito, la salvezza eterna".
La giovane Suora, infatti, soprannaturalmente non era molto perfetta, il che le valeva da parte di Suor Maria della Croce rimproveri abbastanza frequenti, ai quali lei di rimando: "Ebbene, se andrò in Purgatorio, me ne trarrete voi fuori ". Non pensava che realmente sarebbe stato così.
Novembre 1873. Suor Maria della Croce è in cella. Improvvisamente sente dei gemiti prolungati... " Oh!, esclama in preda allo spavento, chi siete? ...Voi m'incutete paura! ... Soprattutto non apparite, ma ditemi chi siete!". Nessuna risposta... Impressionata più che mai, parla alla Superiora (sua zia) la quale non si mostra punto sorpresa e le dice semplicemente: "È un'anima del Purgatorio, pregheremo per essa".
Ciò fu fatto, ma senza risultato. I gemiti continuarono, facendosi sempre più vicini. Sr. Maria della Croce ne era sgomenta. Temeva di essere zimbello del diavolo: lei non amava le vie straordinarie; voleva seguire la via ordinaria.
Nel Manoscritto troveremo accenni a questi timori, a questa sua volontà. Ancora nel 1880 esprimeva questi suoi dubbi.
Il 15 febbraio 1874 dovette subire il primo colloquio. E fu così che fino al novembre del 1890 fra l'anima di Suor Maria Gabriella e Suor Maria della Croce si ebbero le misteriose relazioni che quest'ultima affidò al prezioso Manoscritto, di cui intraprendiamo la pubblicazione.
Attendibilità del Manoscritto
Leggiamo ciò che il Catechismo della Chiesa Cattolica ci dice:
III. La purificazione finale o Purgatorio
1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.
1031 La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al Purgatorio soprattutto nei Concilii di Firenze [Cf Denz. -Schönm., 1304] e di Trento [Cf ibid. , 1820; 1580]. La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, [Cf ad esempio, 1Cor 3,15; 1031 1Pt 1,7 ] parla di un fuoco purificatore.
Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del Giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro ( Mt 12,31 ). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro [San Gregorio Magno, Dialoghi, 4, 39].
1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: "Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato" ( 2Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, [Cf Concilio di Lione II: Denz. -Schönm., 856] affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti.
Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, [Cf Gb 1,5 ] perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere [San Giovanni Crisostomo, Homiliae in primam ad Corinthios, 41, 5: PG 61, 594-595].
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Durante i 20 secoli della storia della Chiesa, Dio ha permesso diverse volte che anime del Purgatorio apparissero sulla terra a sante persone per chiedere preghiere e aiuto per compiere più velocemente la loro purificazione. Quello che segue è il racconto di una di queste apparizioni. Il testo originale è in francese (“Le Manuscrit du Purgatoire”) con l’imprimatur del Rev.mo Joseph Palica, Archiep. Philippens., Vic. Gen., Roma.
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Un Manoscritto sul Purgatorio
SUOR MARIA DELLA CROCE
Introduzione
Per rispondere al desiderio che gli è stato espresso, la Direzione del Bollettino "Notre Dame de la Bonne Mort"(Tinchebray - Orne - Francia) pubblica, con tutte le riserve comandate dalla nostra Santa Madre Chiesa secondo il decreto di Urbano VIII, il Manoscritto come un documento puramente storico. Il testo è un pio manoscritto comunicato da un Sacerdote Zelatore, missionario molto zelante e devoto, sulle conversazioni di una religiosa con un’anima del Purgatorio.
Innanzitutto, nessuno può negare a priori la possibilità e il verificarsi delle apparizioni di anime del Purgatorio a persone vive. Questi tipi di apparizioni non sono rare ed i racconti che le riportano non mancano; abbondano nella vita dei santi. Ne citeremo soltanto un esempio preso in prestito dalla vita di Santa Margherita Marie Alacoque[1].
"Quando ero in preghiera davanti al Santissimo Sacramento nella festa del Corpus Domini, una persona avvolta nel fuoco si presentò improvvisamente dinanzi a me. Lo stato pietoso in cui vidi che si trovava in Purgatorio mi fece versare abbondanti lacrime. Mi disse che era l’anima del monaco benedettino che una volta aveva ricevuto la mia confessione e che mi aveva consigliato di fare la Santa Comunione (frequente?). Per questo Dio gli aveva permesso di rivolgersi a me per avere sollievo nelle sue pene. Mi chiese di offrire per lui tutti i patimenti e le sofferenze di tre mesi. Dopo aver ottenuto il permesso dalla Madre Superiora, feci quello che mi aveva chiesto. Egli mi disse che la causa prima delle sue sofferenze era l’aver preferito i suoi interessi alla gloria di Dio e l’aver dato troppa importanza alla sua buona reputazione; la seconda era la mancanza di carità verso i suoi fratelli; la terza l’eccessivo attaccamento alle creature."
"Sarebbe difficile per me esprimere ciò che ho dovuto soffrire nel corso di quei tre mesi. Egli non mi lasciava mai; mi sembrava di vederlo come fosse avvolto nel fuoco con così vivi dolori che non potevo fare a meno di gemere e piangere quasi incessantemente. La mia Superiora, mossa a compassione, mi disse di fare dure penitenze, in particolare la disciplina. Infine, al termine dei tre mesi, vidi l'anima tutta colma di gioia e di gloria. Stava per godere della felicità eterna, e nel ringraziarmi mi disse che avrebbe pregato per me dinanzi a Dio."
Le testimonianze dei teologi, documentate da fatti storicamente verificabili, non sono né meno numerose né meno valide: ci basti citare, tra molte altre, la Mistica Divina del canonico M. Ribet, (vol. II, cap. VIII), e, più in generale, le opere giustamente apprezzate dei principali maestri della teologia mistica.
Dio permette queste apparizioni e queste manifestazioni per il sollievo delle anime, che vengono a implorare la nostra compassione, ed anche per nostra istruzione per rivelarci gli effetti ed i rigori della sua divina giustizia per le colpe che riteniamo leggere. Una raccolta di diverse apparizioni, pubblicata da Mons. Palafox y Mendoza Vescovo di Osma, Spagna, porta in effetti questo titolo suggestivo “Luce per i vivi dall'esperienza dei morti”. Non si poteva meglio esprimere e giustificare la ragione provvidenziale delle manifestazioni con le quali le anime sofferenti del Purgatorio si rivolgono ai vivi per implorare la loro pietà e chiedere la loro intercessione.[2]
Si deve tuttavia prendere nota che i fatti e i racconti relativi a queste diverse manifestazioni hanno soltanto un'autorità umana. La Chiesa non si è pronunciata al riguardo. Essi sono esposti solo come documenti storici.
Il Manoscritto
La sua autenticità
Il manoscritto che abbiamo fra le mani contiene informazioni molto interessanti sulla vita dell’oltretomba, in particolare sul Purgatorio. Queste informazioni sono inframezzate da numerosi consigli di direzione spirituale.
La sua autenticità è inoppugnabile. Depositaria del medesimo è Suor Maria della Croce, al secolo Elisa Sofia Clementina Hébert, nata a Néhou-St-Georges (diocesi di Coutances) i1 1° dicembre 1840.
Rimase orfana di padre all'età di 6 anni. Ad 11 anni ricevette la Prima Comunione e la Cresima nel Convento delle Agostiniane di Valognes, ove si trovava religiosa una sua zia materna, Sr. Angela Quettier, che doveva in seguito divenire Superiora del Convento ed esserne fino alla morte esempio di edificazione.
All'età di 18 anni Elisa ritornò al Convento di Valognes, come novizia. Il 15 maggio 1861 fece la professione religiosa. Nel 1884 quasi all' unanimità fu eletta Assistente e l'anno seguente divenne Madre Prefetta.
Nel 1904, a causa dei decreti di espulsione dei religiosi dalla Francia, scacciata dal suo Convento, trovò rifugio presso alcune cugine nel piccolo villaggio di Vauvicard, comune di Quettehou. Aveva 63 anni. Alcuni anni dopo dovette raggiungere Cherbourg, ove visse assieme ad un'altra cugina. Qui S. Pio X, di sua spontanea volontà, le concesse il privilegio di un oratorio privato, con la facoltà di conservarvi il Santissimo.
Morì a Cherbourg il maggio del 1917. Le sue spoglie riposano nella tomba di famiglia a Quettehou.
Nel 1871 infierì sulla Comunità di Valognes una gravissima epidemia che mieté varie vittime tra cui una giovane Suora di 36 anni Suor Maria Gabriella. "Nel curarmi - ci rivelò una Suora anziana di Valognes di nome Geltrude - in poche ore Suor Maria Gabriella fu tolta di vita. Tale atto di abnegazione - soggiunse la stessa Suora - forse le ha meritato, come ella dice in seguito, la salvezza eterna".
La giovane Suora, infatti, soprannaturalmente non era molto perfetta, il che le valeva da parte di Suor Maria della Croce rimproveri abbastanza frequenti, ai quali lei di rimando: "Ebbene, se andrò in Purgatorio, me ne trarrete voi fuori ". Non pensava che realmente sarebbe stato così.
Novembre 1873. Suor Maria della Croce è in cella. Improvvisamente sente dei gemiti prolungati... " Oh!, esclama in preda allo spavento, chi siete? ...Voi m'incutete paura! ... Soprattutto non apparite, ma ditemi chi siete!". Nessuna risposta... Impressionata più che mai, parla alla Superiora (sua zia) la quale non si mostra punto sorpresa e le dice semplicemente: "È un'anima del Purgatorio, pregheremo per essa".
Ciò fu fatto, ma senza risultato. I gemiti continuarono, facendosi sempre più vicini. Sr. Maria della Croce ne era sgomenta. Temeva di essere zimbello del diavolo: lei non amava le vie straordinarie; voleva seguire la via ordinaria.
Nel Manoscritto troveremo accenni a questi timori, a questa sua volontà. Ancora nel 1880 esprimeva questi suoi dubbi.
Il 15 febbraio 1874 dovette subire il primo colloquio. E fu così che fino al novembre del 1890 fra l'anima di Suor Maria Gabriella e Suor Maria della Croce si ebbero le misteriose relazioni che quest'ultima affidò al prezioso Manoscritto, di cui intraprendiamo la pubblicazione.
Attendibilità del Manoscritto
Essa deriva:
1 - Dalla persona stessa di Suor Maria della Croce.
Tutti coloro che l'hanno conosciuta sono concordi nell'affermare che non ha mai cessato di praticare, e fino all'eroismo, tutte le virtù cristiane e religiose.
Direttrice di Educandato godeva sulle allieve di un tale ascendente che tutte le superstiti (e sono ancora molte) sono concordi nel dire che le sue parole e i suoi atti avevano su loro un profondo influsso. Esse la qualificano come "Santa".
Tutti i testimoni unanimemente affermano che Suor Maria della Croce era dotata di intelligenza pronta, ottima cultura, perfetto equilibrio e assoluto buonsenso.
Preziosa la sua riluttanza a battere una via che non fosse quella comune e l'ostinazione nel pensare che si trattasse di un tranello del diavolo. Tuttavia, nonostante questa riluttanza, ella approfittò largamente per il suo progresso spirituale delle visite che riceveva: ne fanno fede le sue Consorelle e le note prese in occasione degli Esercizi Spirituali.
2 - Dall'autorità delle conferme ricevute.
Il suo direttore spirituale il R. P. Prével, dei Padri di Pontigny, poi Superiore Generale della sua Congregazione, in una lettera in data 4 novembre 1912 da Hitchin (Inghilterra) a lei indirizzata ci conferma che egli era esattamente informato delle comunicazioni di Suor Maria della Croce con la sua antica compagna: "Parlatemi, le dice, della vostra cara afflitta, che da lungo tempo dev'essere inabissata nella gloria del suo Diletto!... Vi ha di poi abbandonata?... Ovvero vi consola ancora negli abbattimenti?
"Avete continuato a scrivere le sue comunicazioni? Dal canto mio, ho con cura conservato quelle passate e le ho rilette non poche volte".
È chiaro dunque che stimava serie le comunicazioni ricevute ed è presumibile che non le giudicasse tali senza ottime prove. Ed ecco altre preziose testimonianze:
Il can. Dubosq, ex-superiore del Seminario Maggiore di Bayeux e promotore della fede nei processi canonici per la Beatificazione e la Canonizzazione di S. Teresa del Bambin Gesù.
Il can. Gontier, censore ufficiale dei libri nella diocesi di Bayeux ed autore di opere molto apprezzate.
Un eminente Maestro di Teologia Mistica molto benemerito, di cui dobbiamo rispettare l'anonimato per ragioni del tutto indipendenti dal soggetto che trattiamo, ma del quale possiamo ben dire che i suoi bei libri hanno meritato il seguente elogio di S. Pio X: "Gli uomini colti rendono un giusto omaggio alla vostra scienza e alla vostra esperienza" (Lettera del 13 dic. 1908).
Dopo maturo esame del Manoscritto detti Reverendi non hanno esitato ad affermare che esso non conteneva nulla di contrario agl'insegnamenti della fede, nulla che non fosse in perfetta armonia coi principi della vita spirituale e di edificazione per le anime.
Con piena soddisfazione hanno notato che Sr. Maria della Croce, dotata del più retto giudizio e del più grande buonsenso, era per ciò stesso al riparo dalle deviazioni di una immaginazione troppo viva e pericolosa.
Inoltre hanno rilevato a conferma del loro giudizio che Sr. Maria della Croce aveva fatto di tutto per sottrarsi alle visite per lei importune; che aveva protestato, domandandosi se ciò non fosse una punizione inflittale dal Cielo; che ella trovava quegli eventi così straordinari da non saper cosa pensare; in ultimo, che aveva fatto tante obiezioni all'apparizione da non potersi in alcun modo attribuire a lei l'intenzione d'aver immaginato od inventato le manifestazioni di cui era l'oggetto.
Infine i citati Teologi sono rimasti vivamente colpiti:
a) dalla grande lezione di carità cristiana che chiaramente proveniva da tutto lo svolgersi dell'apparizione: da una parte infatti, Suor Maria Gabriella, nel Convento di Valognes, con la sua condotta poco religiosa aveva fatto molto soffrire Sr. Maria della Croce, incaricata di richiamarla al dovere, e dall'altra, proprio a Sr. Maria della Croce, per volere di Dio, ella aveva dovuto rivolgersi dopo la morte, per essere liberata dal Purgatorio;
b) dal fatto che i lumi concessi a Suor Maria della Croce divenivano tanto più vivi e più precisi, quanto più Suor Maria Gabriella si purificava;
c) dai progressi fatti da Suor Maria della Croce nel lavoro della propria santificazione; progressi considerevoli, che facevano affermare al can. Dubosq: "Pubblicando il manoscritto di Suor Maria della Croce - e desidero che lo facciate - v'avviate verso una Causa di Beatificazione".
In breve: gli eminenti Teologi consultati hanno unanimemente concluso che il manoscritto di Sr. Maria della Croce racchiudeva in sé la prova della perfetta autenticità, così che aveva pieno valore quanto al contenuto e quanto alla attendibilità.
CONCLUSIONE
Il Manoscritto di Suor Maria della Croce, "Manoscritto sul Purgatorio", per attestazione di persone qualificate ci si presenta - dal solo lato storico ed umano - con tutte le garanzie di credibilità che si possano desiderare.
La Direzione del "Bulletin de Notre-Dame de la Bonne Mort" è lieta di pubblicarne l'edificante ed impressionante contenuto; la voce d'oltretomba che vi si farà udire, rivelandoci le giustizie e le misericordie del Purgatorio, proponendoci i consigli di pietà e di santificazione, di cui il Manoscritto è pieno, sarà per noi una viva luce per l'orientamento della nostra vita verso il cammino dell'eternità.
E non dubitiamo che codesta "luce ai vivi dall'esperienza dei morti" sia per molti dei nostri Associati una scuola eloquente di buona vita e, per ciò stesso, una preparazione salutare ed efficace alla buona morte.
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Molte delle notizie biografiche sopra riferite, e concernenti le due Suore Agostiniane del Convento di Valognes, sono state desunte dal fascicolo "La Dirigée du Purgatoire " edito parimenti dalla "Direction de l'Association de Notre-Dame de la Bonne Mort", Tinchebray (Orne) Francia (nAt.).
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In tutto ciò che segue, le affermazioni rese sono presumibilmente quelle di Suor Maria Gabriella (l’anima sofferente dal Purgatorio). A volte ella è interpellata da Suor Maria della Croce. Per semplicità le virgolette sono omesse. Le domande di Suor Maria della Croce saranno indicate.
Il Testo del Manoscritto
(Dichiarazioni di Suor Maria Gabriella)
La Madre Superiora è in cielo dal giorno della sua morte, perché ha molto sofferto ed è stata molto caritatevole.
Se foste perfetta come vuole il buon Dio, quante grazie Egli avrebbe da concedervi! Il buon Dio vuole che siate più santa di molte altre.
Il Reverendo D. L. si trova in Purgatorio, perché amava troppo dare ritiri e predicare dovunque! ... Sì, era una cosa buona, ma trascurava la sua parrocchia.
Il buon Dio gradirà quanto farete per tutte le anime del Purgatorio come se lo faceste per una sola, applicando Egli la vostra intenzione.
Attualmente io sono quella che soffre di più perché non ero fedele alla mia vocazione.
La Via Crucis è la miglior preghiera dopo la santa Messa.[3] Io soffro più di Suor …. perché lei è stata fedele alla sua vocazione; la malattia aveva inasprito il suo carattere e poi è stata mal consigliata. Non posso dare alcun segno esterno. Il buon Dio non lo permetterà; sono stata troppo colpevole. Perché vi ho recato dispiacere ed il buon Dio vuole che siate voi a pregare per me! Potete dirlo anche a Suor... alla quale del pari ho recato dispiacere ed alla Madre Superiora che ho fatto tanto soffrire... Se ella potesse far celebrare delle Messe in mio suffragio. Dite alcuni rosari per me! Fate bene le vostre meditazioni, perché non ne facevo affatto. Recitate il vostro Ufficio bene, perché sono stata molto distratta durante il mio. Osservate rigorosamente la modestia ovunque, perché avevo sempre gli occhi levati per vedere ciò che non c’era necessità che vedessi!.... Atti d’amore! E una grande obbedienza alla Madre superiora, che ho tanto fatto soffrire!
Qualche Rosario per me! Le vostre meditazioni ben fatte, perché io non ne facevo affatto! L'ufficio ben recitato, perché io non lo recitavo bene! Una grande modestia da per tutto, perché io tenevo sempre gli occhi alzati per vedere quanto non bisognava che vedessi! ... Alcune elevazioni spirituali, e una grande sottomissione alla Madre Superiora che ho fatto tanto soffrire! Povera Madre Superiora! ... (Dieci o quindici volte ripetuto).
Ahimè! se sapeste quanto soffro! Pregate per me, per favore; soffro intensamente ovunque. Ahimè! Mio Dio, quanto sei misericordioso! Nessuno può immaginare cos’è il Purgatorio. Bisogna essere buone ed avere pietà per le anime! Qualche buon consiglio? La Via Crucis. Sulla terra, soffrirete sempre in corpo e in spirito e spesso con entrambi!
Quanta felicità in Cielo! Vi è una distanza tanto grande tra il Purgatorio ed il Cielo! Talvolta abbiamo come un'eco delle gioie che gustano i Beati in Paradiso; ma è quasi una punizione, poiché ciò desta in noi un grande desiderio di vedere il buon Dio! In Cielo, pura luce; nel Purgatorio, profonde tenebre!
Il buon Dio vi ama più di molte altre... Non ve ne ha Egli dato delle prove?
Madre E. è in Cielo. Era un'anima nascosta ed estremamente interiore!
Ma no! Non sono il diavolo! Sono Suor M. G. Vi farò richieste fino a che sarò in Cielo. Dopo, pregherò per voi a mia volta.
Sì, posso pregare per voi fin d'ora e lo farò tutti i giorni. Vedrete che le anime del Purgatorio non sono ingrate! I grandi colpevoli non vedono la Santa Vergine. Quando si libera un’anima dal Purgatorio, è una grande gioia per Dio stesso. Quello che avete letto a questo riguardo è vero.
Il giorno di Pasqua avrò un po’ di sollievo (nelle pene).
Se veglierete con cura su di voi, il buon Dio ha grazie da concedervi che non ha ancora mai fatto a nessuno. Potete dire il vostro Breviario per molti allo stesso tempo come se lo recitaste per ciascuno di essi, avendo cura, prima di recitarlo, di manifestare la vostra intenzione; e tutti vi avranno parte come se lo diceste per ciascuno di essi.
V'è una pena particolare nel Purgatorio per le Religiose che hanno recato dispiacere alla loro Superiora: per costoro il Purgatorio è terribile. Vedranno anche loro quello che è toccato a me!
24 marzo 1874 (2° domenica dopo Pasqua ). - Domani andate più spesso che potete dinanzi al Santissimo Sacramento. Dato che io vi ci accompagno, avrò la felicità di stare vicino al buon Dio. Sì, questo mi è di sollievo.
25 marzo 1874 (Annunciazione) - Al presente sono nel secondo Purgatorio. Dal giorno della mia morte ero nel primo, ove si soffrono dolori molto grandi. Anche nel secondo si soffre molto, ma assai meno che nel primo. Siate sempre un sostegno per la vostra Superiora. Non parlate spesso; attendete che vi si interroghi per rispondere.
Maggio 1874. - Sono nel secondo Purgatorio dal giorno dell'Annunciazione della Santa Vergine. Quel giorno ho anche visto per la prima volta la Santa Vergine[4], poiché nel primo non La si vede. La visione di Lei c'infonde coraggio; inoltre questa buona Mamma ci parla del Cielo. Durante il tempo che La vediamo le nostre sofferenze ci sembrano diminuite.
Ah! Come desidero di andare in cielo! Oh! Che martirio soffriamo dopo aver conosciuto il buon Dio!
Che penso io? Il buon Dio lo permette per il vostro bene e per il mio sollievo!... Ascoltate bene ciò che vi dirò: "Il buon Dio ha grandi grazie da concedervi. Vuole che salviate un grande numero d’anime per mezzo dei vostri buoni consigli e del vostro esempio. Se con la vostra condotta vi metteste ostacolo, un giorno rispondereste per tutte queste anime che avreste potuto salvare! È vero che non ne siete degna; ma poiché il buon Dio permette tutto ciò... Egli è il Padrone e distribuisce la sua grazia a chi vuole.
Fate bene a pregare e a far pregare San Michele. Nell'ora della morte si è felici d'aver avuto fiducia in alcuni Santi, affinché siano nostri protettori presso il buon Dio in quel terribile momento.
Non abbiate timore di ricordare a tutte le vostre giovanette le grandi verità della salvezza. Le anime sovente hanno bisogno d'essere scosse, al presente più che mai!
Il buon Dio vuole che vi doniate a Lui interamente. Egli vi ama più di tante altre. Per conseguenza vi concederà anche un maggior numero di grazie. (Egli ne è ben Padrone!). A voi, dunque, sarà più facile 1'amarLo anche più intensamente. Non trascurate nessuna delle grazie che Egli vi largisce. Vivete solo per il buon Dio. Promovete la sua gloria da per tutto. Quanto bene potete fare alle anime! Non fate nulla se non per far piacere al buon Dio. Prima di ogni azione, raccoglietevi un momento in voi stessa per vedere se quel che state per fare Gli sarà accetto. Tutto per il vostro Gesù! Oh, amateLo molto!
Sì, io soffro ma il mio più gran tormento è di non vedere il buon Dio. È questo un martirio continuo che mi fa soffrire più del fuoco del Purgatorio. Se d’ora in poi amerete il buon Dio com'Egli desidera, sperimenterete un po’ cos'è codesto languore che fa desiderare d'unirsi all'oggetto del proprio amore, al buon Gesù!
Sì, talvolta vediamo San Giuseppe, ma non così spesso come la Santa Vergine.
Bisogna che diveniate indifferente a tutto, tranne al buon Dio. Ecco in qual modo raggiungerete la vetta della perfezione alla quale Gesù vi chiama.
Madre I. non ha avuto alcun beneficio dalle Messe fatte celebrare in suo suffragio. Le Religiose non hanno il diritto di disporre dei loro beni; ciò va contro la povertà.
Se fate bene orazione, le anime che vi sono affidate ne sentiranno vantaggio. Il buon Dio non nega mai le grazie che Gli vengono chieste in una orazione ben fatta.
Il Purgatorio delle Religiose dura più a lungo ed è più rigoroso di quello delle persone del mondo, perché esse hanno abusato di un numero maggiore di grazie. Il buon Dio lo ha permesso e la Madre Superiora defunta lo ha ottenuto, poiché vi sono nel Purgatorio molte Religiose abbandonate (per loro colpa, certamente!) e ad esse più non si pensa. La Madre Superiora defunta mi ha detto che se si potesse, in Comunità, far celebrare di tanto in tanto una Messa a loro intenzione, il buon Dio ne rimarrebbe ben soddisfatto. Direte questo alla Madre Superiora. Sì, il buon Dio ama molto la Madre Superiora. Voi sapete che le ha dato una pesante croce da portare, ecco la miglior prova del suo amore per lei.
Non ci si può immaginare le pene che si soffrono in Purgatorio! Nel mondo nessuno ci pensa. Anche le Comunità religiose lo dimenticano. Per questo il buon Dio vuole che qui si preghi in modo speciale per le povere anime del Purgatorio, che s'inculchi questa devozione alle allieve, affinché esse a loro volta ne parlino nel mondo.
Non temete minimamente la fatica. Quando si tratterà del buon Dio, sacrificate tutto per Lui!
Obbedite prontamente alla vostra Superiora, lasciandovi orientare come ella vorrà. Siate molto umile. Umiliatevi sempre, fino al centro della terra se ciò si potesse.
M. sta in Purgatorio perché spesso, con le sue parole astute, ha ostacolato il bene che le superiore avrebbero potuto fare.
Prendete come pratica la presenza di Dio e la rettitudine d'intenzione. Il buon Dio cerca anime dedicate che Lo amino per Se stesso. Ve ne sono ben poche! Egli vuole che voi siate del numero delle sue vere amiche. Molte persone amano il buon Dio; così credono, ma Lo amano per se stesse! Ecco tutto!
No! Nel Purgatorio non vediamo il buon Dio. Sarebbe allora il Cielo! Quando un'anima cerca veramente, con sincerità, per amore, il buon Dio nel suo cuore, Egli non permette che essa rimanga delusa.
È vero; ma dal momento che il buon Dio fa sovrabbondare le sue grazie sovente là ove ha abbondato la malizia... perché le rifiutereste voi? Datevi tutta, sacrificatevi, immolatevi per il buon Dio! Mai potrete far troppo per Lui! Pensate bene che solo il di più della propria pietà si riversa sugli altri. Non abbiate alcun rispetto umano, anche nei riguardi delle Suore anziane. Parlate sempre quando si tratterà di difendere la vostra Superiora. Il buon Dio non si serve dei suoi grandi amici per provare e far soffrire gli altri. RingraziateLo di non essere nel numero degli altri. È meglio essere incudine che martello! Bisogna che non vi stanchiate di soffrire quanto al corpo e quanto allo spirito, poiché appena avete soddisfatto rispetto al passato. La vostra corona è cominciata appena.
Giugno 1874. - Quando si solleva una tempesta provocata per far soffrire un'anima, notate che tutto questo ben presto si dilegua! Il demonio ha seguaci da per tutto... anche nei conventi!
No, non vedo il buon Dio quando sta esposto; sento la sua presenza. Lo vedo al par di voi con gli occhi della fede, ma la nostra fede è ben più viva della vostra. Sappiamo bene cos'è il buon Dio! Abbiate sempre il buon Dio presente in voi. DiteGli tutto come ad un amico e siate molto vigilante interiormente.
Per prepararsi bene alla santa Comunione occorre amore prima, amore durante il ringraziamento, amore sempre. Il buon Dio vuole che viviate unicamente per Lui, che pensiate solo a Lui, che non desideriate che Lui. Mortificate il vostro spirito, gli occhi, la lingua, questo sarà più accetto al buon Dio delle mortificazioni corporali che, spesso, provengono dalla nostra propria volontà. Si deve agire col buon Dio come si agisce con un padre, con un amico molto affettuoso, con uno sposo assai caro. Bisogna che riversiate la tenerezza del vostro cuore su Gesù solo, tutta quanta, tutta quanta su di Lui! Sì, tutta l'eternità, canterete le misericordie infinite (di Dio) a vostro riguardo. Dovete amar tanto il buon Gesù ch'Egli possa trovare nel vostro cuore una piacevole dimora in cui si riposi, per dir così, dalle offese che riceve ovunque. Bisogna che Lo amiate per gli indifferenti, per le anime fiacche e per voi in primo luogo; in una parola: dovete amarLo tanto che, a Valognes, il vostro sia un esempio che colpisca... È vero che santa Teresa e Madre Eust, l'hanno molto amato; ma voi, che Gli avete dato dei dispiaceri, dovete amarLo di più a confronto di quelle anime innocenti.
12 dicembre. - Se Lo amerete molto, il buon Dio non vi negherà nulla. Quando uno ama realmente un suo simile, sapete che gira e rigira in tutti i versi attorno a lui per strappargli un sì in merito a quanto chiede e sempre l'ottiene... La stessa cosa si verificherà con il buon Dio a vostro riguardo. Egli vi concederà tutto quel che Gli chiederete.
Il buon Dio vuole che vi occupiate di Lui solo, del suo amore, e di compiere la sua santa volontà. Pur occupandosi del buon Dio... bisogna parimenti occuparsi delle anime. Non vi sarebbe gran merito a salvar solo se stessi. Il buon Dio richiede da voi una grande perfezione che non esige da tanti altri!
Febbraio 1875. - Siate molto vigilante interiormente, riserbate le vostre piccole pene per Gesù unicamente. Egli ben può sostituirsi in tutto quel che vi ha tolto. La vostra dev'essere una vita di continui atti interiori d'amore, di mortificazione, ma che Dio solo lo sappia; non far nulla di straordinario: vita molto nascosta, molto nascosta, di grande unione con il vostro Gesù. Il buon Dio vuole che Lo amiate in modo unico. Se non frapponete ostacoli alle sue grazie, Egli ne ha di straordinarie da concedervi, che ancora non ha concesso ad alcuno. Egli vi ama in un modo tutto speciale. Non ve ne siete mai accorta? A noi l'adorare i suoi disegni, senza cercar di penetrarli. Egli è padrone di fare per le anime quel che Gli aggrada. Siate sempre molto umile, molto nascosta. Non occupatevi di nessuno, ma solamente di quanto vi riguarda, della vostra propria santificazione.
No! Non dovete aver troppe relazioni con... Ella è troppo espansiva e troppo loquace. Non richiede questo il buon Dio da voi.
Non sta bene diffidare così del vostro Gesù. Voi Gli avete donato tutto e state sicura che a riguardo di questo... tutto quel che è accaduto, lo ha permesso Lui...
Amate molto il buon Dio! Oh, quanto felici sono le anime che possiedono questo tesoro! La vostra grande pena personale, durante la vita, non sarà l'assenza di Gesù, bensì un gran dolore per tutti i dispiaceri recatiGli in passato, dispiaceri occasionati dalla sovrabbondanza di grazie di cui Egli vi ha ricolmato e di cui vi ricolmerà, e l'impotenza a ricambiarGli tutto l'amore che vorreste!
Potete pure alzarvi alle quattro e coricarvi contemporaneamente alle altre consorelle, salvo che non siate seriamente inferma. Vi assicuro che non ne sentirete svantaggio, poiché press'a poco mezz'ora non è gran cosa, bensì un motivo di edificazione.
Non andate per dei nonnulla a lamentarvi con alcuno, neppure con la Superiora. Serbate codeste piccole sofferenze per voi sola e per il vostro Gesù, al quale dovete dir tutto. Non occupatevi troppo della vostra salute. Il buon Dio ve ne darà abbastanza per poterLo servire.
14 maggio 1875. - Nel fare il ritiro abbiate l'intenzione di non perdere nessuna delle grazie che il buon Dio vi elargisce e di seguire sempre l'impulso di tali grazie, di avere uno spirito di fede molto grande ed anche un grande raccoglimento. Già da lungo tempo insisto per questo. Dovete star sempre, soprattutto durante le vostre azioni, così raccolta in voi stessa come lo siete durante il ringraziamento dopo la santa Comunione. Ringraziate il buon Dio di tutte le grazie che vi ha concesso e di quelle che vi concede ogni giorno. Vi penserete ogni mattina al termine della meditazione. PregateLo anche per quel che vi ho detto ieri... Non fate mai nulla, senza raccogliervi un istante, e senza chiedere consiglio a Gesù che è nel vostro cuore... Voi mi capite... Oh! certamente, io amo molto il buon Dio, ma via via che un'anima si purifica, cioè via via che s'avvicina al Cielo, anche il suo amore va gradatamente aumentando. Pensate sovente a tutto l'amore che il buon Dio ha per voi. Siate ben fedele a tutte le ispirazioni della grazia. Ogni giorno, ricominciate come se non aveste fatto ancor nulla, senza mai scoraggiarvi.
18 maggio 1875. - Oh! quanto piccolo è il numero delle vere Religiose che realmente possiedono lo spirito del loro stato! Ve ne è press'a poco una su cinquanta. Bisogna a tutti i costi che voi siate di codeste privilegiate! Quanto grande è la responsabilità d'una Superiora, d'una Maestra di Novizie, d'una insegnante! Quale conto da rendere al buon Dio!
Via via che sarò liberata, m'intenderete più chiaramente, e quando lo sarò del tutto, diverrò per voi un secondo angelo custode! Ma un angelo che vedrete!
Madre N.... sta ancora in Purgatorio. Ella ha ammesso nella Comunità molti soggetti senza vocazione che v'introducono il rilassamento. È una grande scienza quella di saper discernere gli spiriti. Se si facesse maggiore attenzione ai soggetti che si ricevono, non si avrebbero tanti inconvenienti nelle Comunità.
20 giugno 1875. - Il buon Dio non domanda più di quanto si possa. Egli vuole totalmente suoi solamente i cuori. Per ottenere le sue grazie, sia per voi, sia per la Comunità, bisogna che rinunziate a voi stessa dalla mattina alla sera, che in nessuna cosa ricerchiate voi medesima, che tutto sia ben nascosto agli occhi delle creature, e Dio solo sappia tutto e veda i vostri piccoli sacrifici giornalieri, Lui solo, capite!
Di molte cose voi provate disgusto; lo permette il buon Dio, affinché, mediante ciò, vi acquistiate dei meriti. Fate molta attenzione a questo e non lasciate perder nulla. Sì, è vero, ma vi sarà maggior gloria, in certo senso, per il buon Gesù, nel cercare la sua gloria da parte di una persona che non sempre è stata sua amica, e, quanto a voi, molta maggior confusione al veder che il buon Dio, nonostante le vostre spirituali infermità, vi sceglie per servire ai suoi disegni. Parimenti, bisognerà che in contraccambio vi sacrifichiate e v'immoliate.
Sapete perché il buon Dio non vi concede al presente le grazie che Gli chiedete? Per il fatto che non avete abbastanza fiducia in Lui. È vero altresì che troppo facilmente dimenticate le grandi grazie che il buon Gesù vi concede. Egli vi segue da presso dalla mattina alla sera, e voi vi sottraete a Lui più che potete. Non bisogna comportarsi così con un Dio sì buono, e sì buono soprattutto con voi. Esaminate voi stessa in ogni momento, esaminate il vostro cuore per vedere se fate piacere al buon Dio. Considerate inoltre se fate qualcosa che possa causarGli dolore. Ecco quel che attirerà sempre più su di voi gli sguardi benedetti del buon Gesù. Dovete amar tanto il buon Dio che, di qui a poco, Egli trovi nel vostro cuore una piacevole dimora, in cui possa, per così dire, riposarsi. Bisogna che questo buon Gesù vi dica Lui stesso le sue pene, quelle che ogni giorno il mondo Gli fa patire, e, da parte vostra, si richiede che Gli dimostriate tanto amore ch'Egli ne rimanga consolato.
14 agosto 1875. - Il buon Dio vuole che non ascoltiate voi stessa. Abbiate piena fiducia in Lui, non ve l'ho detto tante volte? Forse che Egli non possa darvi, nonostante la vostra debolezza, le forze necessarie per servirLo? Perché diffidate così del suo potere e della sua bontà?
15 agosto 1875. - Sì, abbiamo veduto la Santa Vergine. Ella è risalita al Cielo con molte anime; io però sono rimasta. Sentite caldo? Ah! se sapeste che calore v'è in Purgatorio a confronto del vostro! Una breve preghiera ci fa tanto bene! Ci rinfresca come un bicchier d'acqua fredda, dato ad una persona che ha gran sete.
Amate tutti, ma non confidate in nessuno totalmente, in nessuno, perché Gesù vuole essere Lui solo il vostro grande confidente. Tutto per Lui e per Lui solo. Compite tutte le vostre azioni sotto lo sguardo del buon Dio. Ve l'ho già detto: consultateLo prima di ogni cosa che dovete fare o dire. Oh! allora, quante grazie pioveranno su di voi! La vostra vita sia una vita di fede e d'amore, e se agite in tal modo... sapete quel che vi ho detto al riguardo. Non fate nulla per farvi notare all'esterno. (Senza offendere la carità) evitate la compagnia di quelle tra le vostre consorelle, che sono troppo espansive, che mancano di carità! Quanto a voi, occupatevi solo di quanto vi riguarda. Dimenticate voi stessa. Non dite mai la vostra opinione, eccetto che non siate costretta a farlo. Occupatevi del solo soggetto che deve costituire il movente di tutta la vostra vita. Gesù!... Sì, Gesù dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina!
20 agosto. - Ritiro. - Ahimè! Mi lamento perché soffro molto più del solito... per il fatto che un tempo ho abusato di questi giorni di grazie e di salvezza e ne sono punita al presente. Compite tutte le vostre azioni sotto lo sguardo del buon Dio, con semplicità, cercando di far piacere a Lui solo nel mondo. Fin quando non sarete giunta a questo distacco da tutto per non por mente che a Lui solo, Egli non vi lascerà in pace. Dovete essere una regola vivente per tutta la Comunità. Bisogna che, al vedervi, si possa dire di voi: "Ecco la Regola!". Più ancora, bisogna che siate, per così dire, un altro Gesù, cioè che riproduciate in tutta la vostra condotta, per quanto è possibile ad una creatura, Gesù stesso.
7 settembre 1875. - Il buon Dio, benché sommamente grande, nevvero?, non disdegna di familiarizzare con l'anima che Lo ama e di entrare con lei fin nei più minuti particolari per quanto la riguarda. Quale bontà! Ma sì, non è vero che nella nostra anima vi è qualcosa d'intimo che unicamente Dio comprende e che non può essere detta che a Lui solo?
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[1] La sua autobiografia, 98, edizione 1920.
[2] “Il Purgatorio”, rivista dell'Associazione del Sacro Cuore di Gesù in favore delle anime del Purgatorio, fondata a Roma dal Reverendo Padre Victor Jouet, ha pubblicato dal 1900 al 1912 il resoconto di numerose apparizioni di anime del Purgatorio con i documenti storici che ne garantivano l'innegabile autenticità. Il Reverendo Padre aveva anche costituito in Via Lungotevere Prati 12 a Roma un Museo dell’Oltretomba, o Museo delle Anime del Purgatorio, (Il Museo adesso sta in una chiesa, in stile gotico, sempre in via Lungotevere Prati, Roma.) che raccoglie memorie e documenti che rendevano tangibile ed evidente la realtà dei fatti attestati. Abbiamo visitato sovente questo museo, unico nel suo genere e abbiamo visto con i nostri occhi ed abbiamo tenuto nelle nostre mani, con una profonda impressione, le impronte di dita e di mani di fuoco lasciate sugli abiti, sui libri, sugli oggetti toccati dalle diverse anime apparse. Le spiegazioni del Reverendo Padre, di una documentazione impressionante, stimolavano sempre, nei pellegrini di questa piccola esperienza di Purgatorio, un'emozione profonda: avevano sotto gli occhi la prova evidente dell'esistenza del Purgatorio e la testimonianza inconfutabile del fuoco della giustizia che purifica le anime dagli efetti dei loro peccati. Il museo di R. P. Jouet fu esposto il 4 agosto 1905 in una delle sale del Vaticano, e presentato da Sua Eminenza il Cardinale Vivés y Tuto a S. S. Pio X, che lo visitò con il più grande interesse e ne provò la più viva soddisfazione.
[3] Forse vuol dire “migliore” per le anime in purgatorio.
[4] Molti santi e dotti teologi affermano che, per un favore divino, la Santa Vergine talvolta si mostra alle anime del Purgatorio, per loro sollievo e consolazione, specialmente i giorni delle sue grandi feste.
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